Esercizi di futuro, il ruolo della Protezione Civile

Data:
9 Novembre 2022

Come sarà la protezione civile nel 2035? Che ruolo giocheranno le Associazioni sul territorio? Quali saranno le sfide da affrontare e in che modo il volontariato organizzato darà il suo contributo? Queste e altre domande sul futuro sono state oggetto di discussione lo scorso 11 ottobre a Roma, in occasione della riunione plenaria, tenutasi presso la sede del Dipartimento nazionale, dal titolo “Esercizi di futuro, il ruolo della protezione civile”. Tale evento si colloca all’interno del più ampio programma di eventi ed incontri in occasione della “Settimana della protezione civile”.

Gli Esercizi di futuro, promossi dal dipartimento di Sociologia e di Ricerca sociale dell’Università di Trento, hanno visto impegnati, per una intera giornata di lavoro, 60 volontari di protezione civile provenienti da tutte le province d’Italia. Un gruppo nutrito con lo scopo di rappresentare tutte le realtà del volontariato organizzato di protezione civile della penisola.

Curatore dell’iniziativa Roberto Poli, professore ordinario all’Università di Trento presso il dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, che con il suo team di ricercatori ha guidato i lavori con una metodologia di lavoro volta ad ampliare gli orizzonti temporali su cui si impostano le previsioni strategiche e le programmazioni che vi sono correlate.

I volontari hanno confrontato le proprie idee utilizzando la tecnica del “Backcasting”, ovvero, descrivendo un futuro desiderabile in un arco temporale definito (che in questo caso è stato fissato nel 2035) e grazie ad una buona dose di fantasia, hanno ripercorso all’indietro, le tappe temporali al fine di ricostruire gli eventi che hanno caratterizzato quel cambiamento fino a ritornare ai giorni nostri.

“Ho avuto l’onore e il piacere di partecipare ai lavori come rappresentate di Regione Lombardia. Non nascondo l’emozione del momento, soprattutto dopo aver varcato la soglia della sede del Dipartimento nazionale di Roma ed aver preso la parola presso l’auditorium centrale, luogo istituzionale delle conferenze stampa dei membri del Dipartimento centrale.

E’ stata un’occasione unica per un confronto aperto e diretto con i vari rappresentati del volontariato organizzato giunti dalle diverse realtà italiane. Durante i lavori ci siamo immaginati il futuro della protezione civile in un mondo che va sempre più veloce, grazie alle scoperte tecnologiche, ma profondamente ferito a causa dei cambiamenti climatici.

I volontari di protezione civile, attraverso una integrazione sempre più stretta tra le associazioni sul territorio e un interscambio sempre più profittevole con le amministrazioni dello stato, potranno giocare un ruolo sempre più determinante senza dimenticare la missione che ci guida, ovvero portare assistenza alla popolazione.”

Stefano Mollica,
volontario operativo di Protezione Civile presso l’associazione volontari di Bareggio (MI) e membro dello staff di formazione del CCV della Città metropolitana di Milano.

 

Ultimo aggiornamento

9 Novembre 2022, 16:50